Il 14 Maggio 2009 alle ore 15.12 i satelliti Planck e Herschel hanno lasciato la base ESA (European Space Agency) di Kourou, nella Guinea francese, per posizionarsi nello spazio a 1,5 milioni di km di distanza dal nostro pianeta. L’obiettivo della missione è quello di studiare la radiazione cosmica di fondo, teorizzata già nel 1964, per poter capire qualcosa di più sull’origine dell’Universo. La radiazione in esame rappresenta infatti i primi “vagiti” del cosmo, e aiuterà perciò a meglio comprendere le dinamiche accadute nei primissimi istanti dopo il Big Bang. In particolare il satellite Planck si comporterà come un gigantesco orecchio, una sorta di “macchina del tempo” in grado di registrare il “tuono” ancora presente dopo la primordiale gigantesca esplosione. Compito del satellite Herschel, il più grande telescopio mai mandato in orbita, sarà invece quello di fotografare nella banda dell’infrarosso galassie e stelle nascenti.
La missione Planck.Herschel ha visto il forte contributo dell’Italia, con l’ASI (Agenzia Spaziale Italiana) che si è presa carico della progettazione di vari componenti ad alta tecnologia presenti nei due satelliti. Il lavoro, finanziato da ASI con un forte contributo dell’INAF (Istituto Nazionale Astrofisica), ha richiesto l’impegno di oltre 200 scienziati e circa 1000 tecnici, ponendo il nostro Paese tra quelli maggiormente interessati all’analisi dei dati raccolti. “Siamo ancora emozionati, dopo aver assistito al lancio di questi due satelliti e adesso aspettiamo i primi dati scientifici che ci manderanno da lassù”, ha affermato il vicecommissario ASI Paolo Benvenuti poco dopo il lancio dei due satelliti.
Il ruolo giocato dall’Italia nella missione Planck-Herschel va ad aggiungersi a un quadro internazionale di fervide collaborazioni scientifiche che vede il nostro Paese in prima fila. L’INFN (Istituto Nazionale Fisica Nucleare) partecipa infatti alla collaborazione internazionale LIGO-VIRGO, progetto che ha come obiettivo quello di definire il profilo delle onde gravitazionali generate dal primo “respiro” dell’Universo e già previste da Einstein. In Italia esiste un apparecchio (interferometro VIRGO) nei pressi di Pisa, frutto della collaborazione tra Francia e Italia. Il Progetto VIRGO si interfaccia successivamente con una ricerca statunitense (LIGO), che lavora con tre interferometri, due statunitensi e uno tedesco.
I Progetti Planck-Herschel e LIGO-VIRGO rappresentano dunque due dei più ambiziosi progetti messi in opera dalla comunità scientifica e il forte impegno dell’ASI e dell’INFN testimoniano il grande interesse scientifico ancora presente negli istituti di ricerca italiani.